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INTERVISTA A MARIANGELA SICILIA

Giovedì 14 maggio abbiamo intervistato in diretta instagram il soprano Mariangela Sicilia! Leggete qui l'intervista!


COME SI SENTE QUANDO SALE SUL PALCO?

E' sempre un misto di emozioni: paura, gioia e tante altre. La paura, in particolare, è quella di non riuscire a soddisfare il pubblico, ma anche se stessi, non è però una cosa negativa, anzi, mi aiuta a dare il meglio. Poi c'è l'adrenalina, anche quella mi aiuta a crescere, insomma, si provano tantissime emozioni!


COME E' INIZIATA LA SUA PASSIONE? COME HA SCOPERTO LA SUA VOCE?

Da piccola cantavo musica leggera, già a 5 anni ho fatto un concorso! Alle scuole elementari ho cominciato a studiare il pianoforte e sono entrata poi in Conservatorio, quindi, come pianista. C'era l'obbligo di fare anche canto corale. In contemporanea facevo il liceo e ho iniziato a recitare per un progetto e, vista la mia bravura, mi hanno preso in una compagnia di teatro di prosa, per cui mi sono avvicinata all'ambiente del teatro. Poi, visto che ne avevo le abilità, ho unito questo due magnifiche arti e sono diventata una cantante lirica!


QUALI DIFFICOLTA' HA INCONTRATO ALL'INIZIO?

Tantissime porte chiuse, mi è anche stato detto che non avevo la voce per ruoli principali, che non avevo una voce interessante... Purtroppo ho avuto dei cattivi insegnanti, poi ho però capito che potevo crescere anche con loro: mi insegnavano quello che non dovevo fare.


QUALI SONO I REQUISITI PER DIVENTARE UN CANTANTE?

Bisogna saper fare un lavoro mentale, avere una certa predisposizione al canto, avere un bagaglio culturale, perché nell'opera si trovano molte arti diverse. Inoltre bisogna conoscere il proprio corpo e mantenerlo in allenamento per affrontare i ruoli, conoscere i propri limiti e conoscere le peculiarità della propria voce per poterla sfruttare al massimo senza mai esagerare!


QUAL E' L'OPERA CHE PREFERISCE?

La Bohème, sotto tutti i punti di vista: bellissima scrittura musicale, le emozioni sono descritte dalla musica di Puccini in modo assolutamente perfetto, la storia è appassionante così come i personaggi!



QUALI SONO I RUOLI CHE LE ASSOMIGLIANO DI PIU'?

Cerco di trovare qualcosa in tutti i ruoli che mi appartenga. E' più semplice dire quali sono i ruoli che proprio non mi appartengono: Adina e Norina. Sono due personaggi che mi trasmettono moltissime emozioni, però li sento distantissimi dalla mia personalità.



COSA NE PENSA DELLA TRASPOSIZIONE SCENOGRAFICA DI OPERE IN UN PERIODO DIVERSO DA QUELLO ORIGINALE?

Credo che una scenografia così debba farci riflettere. L'opera non è molto diffusa, ahimè, tra i giovani, e, quelli che vanno in teatro, tendono a cercare qualcosa in cui ritrovarsi e osservano molto l'interpretazione personale di un ruolo. Un allestimento trasposto può piacere o non piacere, ma sicuramente ci aiuta a mantenere viva l'opera. Noi dobbiamo essere fieri del nostro passato e dobbiamo riconoscere che l'opera è nostra, non dobbiamo allontanarla e vederla distante da quello che siamo e queste regie, come già detto, aiutano molto a portare avanti l'opera lirica.


COME STUDIA UN NUOVO RUOLO?

Prima di tutto leggo le fonti storiche e, se c'è, il motivo che ha portato il compositore a scegliere quella storia piuttosto che un'altra. Studio poi il libretto, lo spartito e faccio un lavoro con il mio insegnante di tecnica. E' importante avere un insegnante di tecnica, perché può accadere che una cosa ci sembri perfetta quando in realtà non è così: serve un orecchio esterno che sia in grado di giudicarti, darti dei consigli, darti sicurezza e aiutarti in caso di cambiamenti.


CHE MUSICA ASCOLTA OLTRE ALLA LIRICA?

Ho una passione grandissima per la musica di Mina, però ascolto anche tutto il resto. Quando faccio esercizio fisico mi piace molto ascoltare il latino americano: mi dà la carica!


COM'E' ESSERE UN CANTANTE IN QUESTO PERIODO?

Io non ho cantato per tutto il primo mese di chiusura perché mi sentivo, come penso anche gli altri colleghi, inutile: ho pensato che c'erano tante cose più importanti a cui pensare. Poi però mi sono resa conto che l'arte cura l'anima, non ti fa sentire solo, anzi, ti fa sempre in compagnia di qualcuno o qualcosa; così ho ripreso a cantare. Non solo l'arte della lirica, ma anche tutte le altre, aiutano nei momenti difficili. Abbiamo una bellissima Italia, piena di arte di tutti i periodi storici, non dimentichiamocene!


COM'E' CANTARE ALL'ARENA DI VERONA?

Straordinario, una cosa indescrivibile! C'è tantissima adrenalina, energia, bellezza e gioia!

Pensavo che avrei avuto tantissima paura, ma una volta fatta la prima recita non si vede l'ora di ritornare per un'altra!





Grazie mille a Mariangela Sicilia per la sua disponibilità e per tutto quello che ci ha insegnato!



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