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Immagine del redattoreoperaliricafanpage

VIVA VERDI VICENZA 2020

Il "Viva Verdi" di Vicenza sembra costituire un tassello per il ritorno alla normalità. Certo, non è la Piazza dei Signori degli scorsi anni, ma è una piazza diversa e chiaramente distanziata, con la misura della temperature ed il controllo dei biglietti all'ingresso.


Questo per noi è stato il primo concerto dopo il lockdown e ci è sembrato un'attività mai svolta quella di poter assistere ad un concerto in una piazza piena di pubblico. La proiezione del tricolore italiano negli archi del Basilica Palladiana ha sicuramente contribuito a creare un'atmosfera di palpabile emozione diffusa sicuramente in tutto il pubblico. Grandi artisti hanno calcato il palco lunedì sera, tutti veneti, a partire dal direttore Giuliano Fracasso, che ha inaugurato la serata con il "Dies Irae" dal Requiem di Verdi, eseguito con giusta energia dall'orchestra e dal coro di Vicenza. Segue l'Overture dalle "Nozze di Figaro" per commemorare Mozart nel duecentocinquantesimo anniversario del suo primo concerto in Italia, a Verona. La celebre pagina è diretta magistralmente e l'orchestra offre una buona prova.

La prima cantante a salire sul palco è stata Giulia Bolcato, che ci ha ammaliato interpretando in modo sublimo l'aria dal Rigoletto "Caro nome". I numerosi acuti erano tutti ben centrati, sicuri e la soprano ha dimostrato (se mai ce ne fosse il bisogno) di saper utilizzare perfettamente ogni dinamica, dal fortissimo al pianissimo. Per lei gran successo alla fine dell'aria.


Fa poi il suo ingresso in scena il tenore Walter Fraccaro, che ci ha offerto un'ottima esecuzione della "Mattinata" di Leoncavallo. Ha affrontato il brano mostrando una vasta gamma di sfumature e colori, sfoggiando acuti facili, senza nessuna forzatura. Anche per lui grande successo.

Il brano successivo era la canzone di Doretta, dall'opera "La rondine" di Puccini, affidata al ben noto soprano Francesca Dotto. L'interpretazione era ottima: la cantante ha mostrato di essere in perfetta sintonia con il ruolo e la voce le ha risposto benissimo. Il famosissimo preludio della Carmen ha seguito l'interpretazione della Dotto. Ottima l'orchestra, in particolare per la vigorosità con cui i violini hanno eseguito il tema.

Successivamente il coro e l'orchestra hanno proposto il "Gloria all'Egitto" e "Vieni o guerriero vindice" passando per la Marcia Trionfale. Ottima l'esecuzione del coro, in particolare quello maschile, e ottima la Marcia Trionfale delle trombe soliste. Segue "Se quel guerrier io fossi...Celeste Aida" cantato dal tenore Walter Fraccaro. Un'interpretazione da manuale la sua: il timbro risulta omogeneo in tutta la sua estensione e perfettamente adatto al ruolo del condottiero egizio. Tutte le frasi musicali sono risultate ben curate, soprattutto dal punto di vista delle dinamiche. La salita agli acuti è avvenuta senza nessuna forzatura e i 3 si bemolli che scrisse Verdi erano squillanti e pieni, in particolare quello con cui termina la celebre romanza, eseguito in diminuendo.


Magnifico il successivo "Der Holle Rache", l'aria cantata dalla Regina della notte nel "Flauto magico" di Mozart. L'interpretazione di Giulia Bolcato è stata ottima, riteniamo che il personaggio le appartenga, soprattutto nella sua vocalità. Eseguito benissimo il famosissimo tema, coronato dagli stupefacenti sovracuti.

Non poteva poi mancare l'omaggio ad Ennio Morricone, recentemente scomparso. La colonna sonora è quella dal film "Mission", interpretata dall'oboista Fabio Pretto, e a lui va una grande nota di merito, vista l'emozione che ha suscitato nel pubblico con il suo oboe.


Di altissimo livello l'esibizione di Francesca Dotto, ritornata sul palco con "Casta Diva" dalla Norma. Innanzitutto, ottimo l'assolo iniziale del flauto. Anche questa esibizione è stata tra le migliori: la Dotto ha valorizzato ogni singolo momento del brano e la voce era meravigliosa, caratterizzata dal suo ben conosciuto timbro caldo e pieno in tutta l'estensione vocale. La dinamica è stato un'altro punto di forza: non sono mancati i leggeri pianissimi e i corposi acuti. Grande successo per lei dopo l'esibizione.


Siamo ritornati poi a Verdi, con il celebre coro dal Nabucco "Va' pensiero", eseguito magistralmente dal coro ben preparato e che si è rivelato ottimo negli attacchi delle frasi musicali in pianissimo, regalandoci così forse la migliore esibizione della serata.

E' tornato poi sul palco Walter Fraccaro, con "Granada", interpretando il brano in modo esplosivo nei momenti adeguati e in modo leggero e tranquillo negli appositi attimi.

Segue Giulia Bolcato con la sua divertente interpretazione di "Les oiseaux dans la charmille" da Les Contes d'Hoffmann di Offenbach. Leggero e spensierato volava il suo canto in Piazza dei Signori e una risata si diffondeva tra il pubblico quando il primo violino si alzava per ricaricare la bambola-cantante che si scaricava dopo qualche minuto di canto.


Dopo quest'esibizione divertente, l'orchestra ha proposto al pubblico l'Intermezzo dalla Cavalleria Rusticana in un'esecuzione da manuale. Ottime tutte le sezioni d'orchestra guidate dalla mano esperta di Giuliano Fracasso. Il momento è stato anch'esso tra i più speciali della serata: l'emozione del pubblico si percepiva nell'aria e l'atmosfera creata dai violini nel celebre tema era indescrivibile, complice la proiezione del tricolore negli archi della Basilica, come per dedicare l'intenso Intermezzo a tutte le vittime del nostro Paese.

Il concerto è proseguito ancora con il "Vissi d'arte" dalla Tosca, interpretato da Francesca Dotto. La pagina è stata eseguita perfettamente ed è stata una delle migliori esibizioni di tutta la serata. Il soprano ha curato ogni singola nota e ogni singola dinamica in modo minuzioso, con un timbro adeguato al ruolo di Tosca. Colpiscono i numerosi acuti verso la fine del brano, che diminuiscono da un fortissimo ad un pianissimo con una maestria propria solamente dei più grandi soprani di tutti i tempi, e le ultime note dell'aria, emesse con un filo di voce, che hanno portato subito allo scroscio di applausi. Successo immenso per lei, inutile dirlo. Dopo di lei, Walter Fraccaro ha proposto il "Nessun dorma" dalla Turadot. Meravigliosa l'esecuzione di ogni frase musicale, durante le quali il tenore ha proposto, come negli altri suoi interventi, una vastissima gamma di colori funzionali al brano. Gli acuti erano emessi senza nessun tipo di difficoltà e senza nessuna forzatura. Il si naturale e il la naturale del "vincerò" sono stati sostenuti per il tempo adeguato e hanno fatto scattare l'applauso del pubblico ancor prima delle ultime note dell'orchestra. Ancora una volta per lui grande successo. Il concerto è giunto al suo termine con il "Galop infernal" da Orfeo all'inferno di Offenbach, con una piccola sorpresa, cioè delle ballerine che si sono esibite tra la prima fila di pubblico ed il palco. Il Maestro Fracasso ha diretto in modo impeccabile e l'orchestra allo stesso modo ha eseguito il brano perfettamente.


Due i bis in programma: il "Libertango" di Piazzolla con il bravissimo primo violino solista e "Inno alla gioia" di Beethoven, durante il quale colpisce particolarmente il coro ben compatto e funzionale al brano in ogni suo intervento.

Delle note di merito vanno alla presentatrice della serata Sara Pinna e alle ballerine. Alla fine applausi generosi per tutti, in particolare per i tre solisti e il direttore d'orchestra, al quale va il più grande merito della serata: aver fatto funzionare alla perfezione ogni singolo brano. Questo è stato sicuramente uno spettacolo indimenticabile, meraviglioso in ogni momento; e, detto questo, non possiamo che aggiungere VIVA VERDI!


Vicenza, 14 settembre 2020.





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